Il primo Maggio, La festa dei Lavoratori.
Inutile ripercorrere le origini storiche di questo giorno di festa internazionale poiché non è il luogo, ma trarne spunto per approfondire il “lavoro” che gira intorno al vino è sicuramente una cosa giusta!
Il vino dalle sue origini ad oggi ha percorso molta strada; un tempo considerato un alimento, che aiutava i lavoratori delle campagne a sostentarsi, oggi è quasi diventato uno status symbol!
Quindi dovremmo proprio partire da quei contadini che un tempo producevano questa bevanda considerata come nutrimento familiare, spesso come medicina. A loro va il nostro merito per i sacrifici portati nella vigna, per il lavoro, per la cura nel nutrire la vite che durante tutto l’anno richiede grandi attenzioni. Un grazie a quegli uomini che con la loro passione hanno protetto le biodiversità, i suoli e le tradizioni. Un applauso a quegli uomini che guardano ancora al cielo ed alla terra con occhi di gratitudine. Questi uomini esistono ancora, sono i vignaioli che hanno deciso di portare avanti dei sistemi produttivi “non convenzionali”, sono quelli che avendo o no sposato colture biologiche o biodinamiche producono i loro vini spinti da passione. Senza entrare nelle tante polemiche che infiammano i tavoli di discussione sull’argomento, ci interessa sottolineare solo il valore dell’artigianalità, della cura amorevole, della passione che si legge negli occhi di questi uomini. Un consiglio che posso darvi è quello di visitare una piccola cantina che lavora nel rispetto della natura, senza utilizzare le grandi tecnologie offerte dalla modernità, ma usando solo il savoir-faire appreso da anni di tradizioni tramandate.
Da questa immagine romantica della figura del vignaiolo, passiamo alla realtà del business vitivinicolo! Poiché anche qui parliamo di “lavoro”; i cosiddetti WINEJOB sono in massima espansione, oltre alle professioni ad altissima formazione e competenza come gli enologi, altre centinaia di figure professionali gravitano intorno ad una bottiglia di vino! E giusto per citarne qualcuno cominciamo dai vendemmiatori, passando per i cantinieri, arrivando ai “buyers”, non dimenticando i distributori, e gli enotecari ed infine i sommelier che si occupano dell’ultimo momento di vita del vino: la stappatura!
Poi in altra sede ci occuperemo dei WINE BLOGGER ! Nell’introduzione parlavamo di vino come status symbol? Direi proprio di si poiché malauguratamente oggi in tanti dimenticano la poesia delle origini naturali del vino e si limitano a sorseggiare un Petrus, piuttosto che un Batard Montrachet, o un Sassicaia senza soffermarsi sull’aspetto più importante: se quel sorso è così gradevole è perché c’è il lavoro di centinaia di uomini!
Ora, per portarvi un esempio delle emozioni che regalano il lavoro e la fatica della vigna ho scelto una piccola realtà campana.
Azienza Agricola Adelina Molettieri, si trova a Montemarano. Luogo altamente vocato per la produzione di aglianico e di conseguenza di grandi Taurasi. In contrada Chianzano si trova questa piccola realtà a conduzione familiare. Adelina ed i suoi figli Marco e Raffaele producono il vino come lo hanno visto fare da sempre, curano la vigna come se fosse un membro della famiglia. Nella loro voce si sente il terrore se in agosto il meteo annuncia grandine, oppure se si annunciano gelate fuori stagione. Dedicano le loro energie alla vigna, non usano prodotti di sintesi, in cantina portano un’uva sana che riceverà pochi interventi. Insomma quello che ne risulta è un prodotto autentico che nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale mantiene alto lo standard qualitativo dell’aglianico.
Aglianico DOC Cesiné 2011 (100% aglianico) è un vino che stupisce per la fragranza ancora presente dopo 9 anni dalla vendemmia. Marasca, prugna, pepe verde, un accenno di liquirizia. Il tannino potente, ma non aggressivo e l’acidità ancora presente ci fanno l’occhiolino suggerendoci di stappare questa stessa annata tra 5 anni…per avere altre soprese.
Ma come Adelina Molettieri sono tanti i vignaioli che lavorano duramente, a loro il nostro grazie poiché se non ci fossero loro….quelle magiche emozioni che ci regala un calice di vino non potrebbero esistere.